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Danubio

by Danubio (band)

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    Il primo disco dei Danubio in versione fisica, artwork di Mattidì.

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1.
Dailan 03:24
Qui non hai più appigli e scivoli nel buio. Troverai un nome perché non sei più qui. Sott’acqua comandano loro, il sale brucia più del cloro. Troverai un nome perché non sei più qui, aprirai gli occhi come se fossi qui. Ciò che mi attrae verso di te è il buio che ora comprendo, ciò che ti attrae versi di me non posso cambiarlo, mai fermerò l’acqua con le mani, ma posso provarci.
2.
Wojtek 04:05
Le chiavi fra le nocche come punte di rabbia, il mare quella notte si mangiò tutta la sabbia trasformandomi in un orso da guerra così grande che ti faccia tremare quando ti passa vicino, ti faccia mancare il respiro quando ti guarda negli occhi. Accecato dall’istinto più nero rischiai di annullarmi la coscienza restando senza. In un orso da guerra così grande che ti faccia tremare quando ti passa vicino, ti faccia mancare il respiro quando ti guarda negli occhi. Mi hai preso le spalle, sfiorato le mani, in un modo che non so spiegare. Volevo dirti che ciò che c’è nei tuoi occhi è più forte di me.
3.
Mio padre ha perso la fede, ma non è come credete voi. L’ha persa per rendermi felice, l’ha persa per rendermi un po’ più felice, l’ha persa mentre era felice come non pensava di poter esser mai. Scivolata via così senza il minimo rumore, c’è chi urla al terrorismo, non si è mai visto niente del genere, non val la pena neanche di cercarla, quanti sono gli abissi, quanti i granelli di sabbia? O sono state loro, le spie del compro oro? L’ha persa per rendermi felice, l’ha persa per rendermi un po’ più felice, l’ha persa mentre era felice come non pensava di poter esser mai. Qualcuno potrebbe dirmi di non esagerare, che è una storia troppo personale. Qualcuno mi direbbe che rischio a raccontare questa storia troppo personale. Ma non c’è niente di male. Non c’è niente di male. Non faccio niente di male, metti che qualcuno la sente e subito smette di pensare. Smette di pensare al mare che ruba le cose, le più preziose.
4.
Naìma 04:23
Senza fretta né rabbia siamo tornati a casa, per mettere a posto il disordine che nel tempo si è accumulato ovunque. Da noi la polvere non se ne andava, troppo nel profondo di quel luogo. “Non importa”, mi hai detto, “io resto comunque”. Nel tuo bianco sei l’odore dei limoni. In fondo al viale vedo te che guardi qualcosa lontano, che non posso sapere cosa sia. Nel tuo bianco sei l’odore dei limoni.
5.
Con contorni umidi, soffocati, esce allo scoperto il pianto. Nonostante i miei sforzi, guardo la mia coscienza che non è pulita, nemmeno oggi che accade quello che tutti aspettano da tempo.
6.
Albicocca 05:08
Ti eri addormentata senza sapere del suo arrivo, ora è qui, bussa alla nostra porta, piano si infila dentro di noi. Anche se non capisci non sei sola, cadono piume ma non sai perché, resti impassibile pregando che prima o poi sapremo guardarci l’un l’altra senza odio. Nonostante tornino a incancrenirsi le notti e i nostri discorsi finiscano con punti che non preludono ad articoli, ma a deserti ghiacciati. Ti ho regalato la mia parola migliore ma ti è sfuggita, non sai quando tornerà, se di nuovo crescerà, fianco a fianco ad un cedro che rimpiange l’autunno. Mi ha spinto, graffiato, allora ho urlato ma non ti sei svegliata, mi ha preso per un piede e trascinato in aria. A testa in giù il buio racconta storie nuove e la paura cambia forme. Ma è caduta una piuma e nulla più.
7.
Ho trovato un sospiro a terra, l’ho raccolto e messo in tasca, non aveva colore. Stava morendo silenzioso, quando il mondo si girava. Gli ho regalato un po’ del mio fiato e ha iniziato a parlarmi, vomitando questa volta incubi e frasi dal color di lacrime. Ho ascoltato tutto in silenzio, ma all’improvviso ha smesso. Si è acceso accecandomi ed era tutto verde. Il respiro aveva ripreso fiato, ma i sentimenti corrono lontano e quel sospiro si è allontanato, mentre per lui io ero vicino. Gli ho detto che sarei partito, lui ha urlato che si sarebbe ammazzato, rendendomi delle parole schiavo in ogni singola emozione. Ora lei è felice ed io non so più cosa sono. Se il cielo appassisce per qualcuno resta azzurro. Ciò che doveva essere un fiore, si è rivelato falce.
8.
Sentirai un wof!, il cane sa chi sei e non ti sveglierai, Cleo sa chi sei. Abbaierà un gong che tu ci creda o no. Abbaierà lo sai ma tu non ti alzerai. Secondi da sprecare e non sai che fare, il tempo perso è sangue non dimenticare. Ma come fai? Eravamo in tre se conti anche me, le lune sotto gli occhi mezze nere. Ma come fai? Eravamo in tre se conti anche me, la sveglia che condanna e dice 3 p.m. Non uscivamo mai, lo schermo non è Sky. Non uscivamo mai lo schermo è Dota Fight. Non uscivamo mai divenne quasi mai, però eravamo stanchi, un po’ distanti, ci scherzavamo su per non pensarci, ma questo vuoto è netto e sta nel centro petto. Sentirai un wof!, il cane sa chi sei e non ti sveglierai, Cleo sa chi sei. Il cane sa chi sei, il cane sa chi sei. E te ne accorgerai, sa come finirai. Ma come fai? Eravamo in tre se conti anche me, le lune sotto gli occhi mezze nere. Ma come fai? Eravamo in tre se conti anche me, la colazione non scende alle 3 p.m. In fin dei conti sto esagerando un po’, nessuno è rimasto a piedi. Nella notte sogno meno errori che mi separavano da lei. Le sue labbra che si ricompongono completano i disegni miei.
9.
Prega che non ti dia fuoco, mon amour.
10.
Cambio casa, cambio modo di vestire, provo ad uscire, non riesco a dormire. Mi sono detto mille volte, non guardare più film tratti da libri, perché quando leggo non vedo i volti, come le persone in Tom&Jerry. Se mi guardo quei film, va a finire che rovino tutto e se succede nel pomeriggio sbagliato, non è detto che ritorni a casa presto. Cambio casa, cambio modo di vestire, provo ad uscire, non riesco a dormire. E’ difficile descriverti senza pensare al tuo volto, lo vedo dal bus in ogni persona. Mi ha riconosciuto dal bar chic dei vip in centro a Torino, confermando i miei sospetti, lo so che nell’ombra mi aspetti. Cambio casa, cambio modo di vestire, provo ad uscire, non riesco a dormire. Mi ha riconosciuto. Così la trama è noir, aspetto il prossimo capitolo, per adesso non c’è neanche una ragazza da salvare.

credits

released December 2, 2016

Scritto, arrangiato e suonato da: Danubio.
I Danubio sono: Alessandro Floris, Alessandro Leone, Alessandro Osella, Pietro Miraglio.

Hanno partecipato anche:
Federico Chiavassa - voce in 8
Pietro Caramelli - tastiere in 2,3,7,8
Simone Longordo - cori in 2
Tom Newton - armonica in 7

Registrato da Michele Nicolino presso il Mam Recording Studio nell'aprile 2016, eccetto la voce di Federico Chiavassa
registrata presso il Newmarket Studio a Melbourne.
Mixato e Masterizzato da Riccardo Parravicini presso il Mam Recording Studio nel maggio 2016.

Artwork e grafiche: Mattidì www.mattidi.com

www.minollorecords.com
www.dreamingorillarecords.is
vollmer-industries.bandcamp.com

Contatti: danubioband@gmail.com

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Danubio (band) Savigliano, Italy

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